Anche per la Cassazione Parolisi deve restare in carcere

ROMA – La Prima Sezione penale della Cassazione ha rigettato il ricorso avanzato dalla difesa di Salvatore Parolisi, i legali Valter Biscotti e Nicodemo Gentile, con condanna anche alle spese processuali. In questo modo la Corte di Cassazione ha confermato l’ordinanza del Riesame dell’Aquila emessa lo scorso 22 agosto, che aveva respinto l’istanza di scarcerazione avanzata dalla difesa nei confronti di Parolisi contro l’ordinanza emessa dal Gip di Teramo, Giovanni Cirillo, che ha accolto la richiesta di arresto nei confronti del caporalmaggiore per l’accusa di omicidio della moglie. Salvatore Parolisi è in carcere dal 19 luglio scorso. La moglie Melania Rea, scomparsa il 18 aprile 2011 da Folignano, venne ritrovata due giorni dopo morta nel bosco di Ripe di Civitella del Tronto. I legali del caporalmaggiore hanno sempre sostenuto che siano state sottovalutate diverse prove a favore di Parolisi. Questa mattina, in Cassazione, lo stesso sostituto Procuratore General, Fausto De Santis, si era pronunciato per il rigetto del ricorso della difesa. Dopo quasi sei ore di camera di consiglio la Cassazione, accogliendo la richiesta del Pg, ha confermato l’ordinanza e ha rigettato il ricorso della difesa. Le motivazioni si conosceranno entro trenta giorni. "Il lavoro è ancora lungo ma siamo pronti ad affrontare il processo al più presto possibile e siamo certi che dimostreremo l’innocenza di Salvatore Parolisi". E’ questo il commento dei legali del caporalmaggiore, Valter Biscotti e Nicodemo Gentile, alla notizia della conferma della custodia cautelare in carcere da parte della
Cassazione per il loro assistito, accusato dell’omicidio della moglie Melania Rea. "Prendiamo atto e rispettiamo la decisione della Suprema Corte. Ci poteva stare ma questa è soltanto una tappa di un percorso complesso", hanno concluso Biscotti e Gentile.